enrico trek
tra il cielo e il mondo
"...finché il cielo non è il mondo..."
La verità è che ci aggrappiamo alle montagne perché abbiamo paura che tutto il resto crolli intorno a noi. (Henry Mendrix)
Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata. (John Welch)
CAMMINANDO
Camminando si apprende la vita,
camminando si conoscono le persone,
camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina, guardando una stella, ascoltando una voce,
seguendo le orme di altri passi.
(Ruben Blades)
Escursionismo
escursione dal latino excursione derivato di excurrere, composto da ex- 'fuori da, via' e -currere 'correre' propriamente 'correre fuori, percorrere'
Questo si può trovare su un dizionario di italiano e questo è l'escursionismo, cioè il camminare fuori, percorrere il territorio, muoversi nel mondo.
A fine anni '80, nell'ambito del CAI e della SAT l'escursionismo è stato oggetto di una profonda rivisitazione, passando da attività ovvia e scontata e ritrovando un ruolo centrale nella promozione della frequentazione della montagna a 360°. Non si può nascondere che l'escursionismo è l'attività principe per chiunque frequenta la montagna.
Prima ancora di fare alpinismo si inizia con l'escursionismo: per arrivare alla base di una parete si cammina, per raggiungere un ghiacciaio si cammina, nello scialpinismo in salita si cammina-scivolando. Il past president del CAI Annibale Salsa, antropologo ed escursionista, più di una volta ha sottolineato come la pratica dell'escursionismo può essere considerata l'espressione più completa ed autentica dell'andar per monti. E non solo per monti: negli ultimi anni hanno preso sempre più piede le attività in cui si cammina. Può essere il trekking cittadino piuttosto che il nordic walking, ma il concetto base è sempre legato al camminare e al muoversi in un determinato contesto territoriale. L'escursionismo promosso dal CAI e dalla SAT è un camminare in montagna in cui si privilegia il contatto diretto con l'ambiente naturale, con il paesaggio sia culturale che naturale, con la storia e la vita delle nostre montagne, ma anche una socializzazione con le persone.
In tutto questo però non deve mancare il bagaglio di nozioni tecniche che ci garantiscono la sicurezza: la capacità di sapersi orientare e trovare il percorso giusto, la conoscenza delle principali norme di comportamento in caso di avverse condizioni meteorologiche, i rudimenti del primo soccorso, la capacità di saper valutare i rischi, rinunciando e tornando indietro. A tutto questo si dovrebbero poi affiancare le conoscenze a cui ognuno di noi è più portato: il riconoscimento delle varie specie floreali o vegetali, la storia locale o la geografia e toponomastica di un territorio, l'osservazione delle specie faunistiche, il semplice piacere della scoperta.
escursione dal latino excursione derivato di excurrere, composto da ex- 'fuori da, via' e -currere 'correre' propriamente 'correre fuori, percorrere'
Questo si può trovare su un dizionario di italiano e questo è l'escursionismo, cioè il camminare fuori, percorrere il territorio, muoversi nel mondo.
A fine anni '80, nell'ambito del CAI e della SAT l'escursionismo è stato oggetto di una profonda rivisitazione, passando da attività ovvia e scontata e ritrovando un ruolo centrale nella promozione della frequentazione della montagna a 360°. Non si può nascondere che l'escursionismo è l'attività principe per chiunque frequenta la montagna.
Prima ancora di fare alpinismo si inizia con l'escursionismo: per arrivare alla base di una parete si cammina, per raggiungere un ghiacciaio si cammina, nello scialpinismo in salita si cammina-scivolando. Il past president del CAI Annibale Salsa, antropologo ed escursionista, più di una volta ha sottolineato come la pratica dell'escursionismo può essere considerata l'espressione più completa ed autentica dell'andar per monti. E non solo per monti: negli ultimi anni hanno preso sempre più piede le attività in cui si cammina. Può essere il trekking cittadino piuttosto che il nordic walking, ma il concetto base è sempre legato al camminare e al muoversi in un determinato contesto territoriale. L'escursionismo promosso dal CAI e dalla SAT è un camminare in montagna in cui si privilegia il contatto diretto con l'ambiente naturale, con il paesaggio sia culturale che naturale, con la storia e la vita delle nostre montagne, ma anche una socializzazione con le persone.
In tutto questo però non deve mancare il bagaglio di nozioni tecniche che ci garantiscono la sicurezza: la capacità di sapersi orientare e trovare il percorso giusto, la conoscenza delle principali norme di comportamento in caso di avverse condizioni meteorologiche, i rudimenti del primo soccorso, la capacità di saper valutare i rischi, rinunciando e tornando indietro. A tutto questo si dovrebbero poi affiancare le conoscenze a cui ognuno di noi è più portato: il riconoscimento delle varie specie floreali o vegetali, la storia locale o la geografia e toponomastica di un territorio, l'osservazione delle specie faunistiche, il semplice piacere della scoperta.
escursionismo.pdf | |
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L'Accompagnatore di Escursionismo (AE) è il titolato del Club Alpino Italiano che si occupa dell'attività principe dell'andare in montagna: l'escursionismo.
Attualmente nell'ordinamento del CAI a livello nazionale sono contemplate tre figure titolate che si occupano di escursionismo:
Per ottenere tali titoli è necessario intraprendere un percorso di formazione che inizia sempre e continuerà con lo svolgimento di attività nella propria Sezione di appartenenza. Infatti l'elemento cardine per chi si vuole occupare di accompagnamento in montagna è sempre l'attività da svolgere all'interno della propria Sezione nonché della SAT e del CAI in generale.
L'Accompagnatore è un volontario, quindi viene escluso qualsiasi utilizzo del titolo in attività professionale nonché qualsiasi retribuzione per l'attività svolta.
A fianco di questi titolati che operano nell'ambito escursionistico troviamo anche altri due titolati, sempre facenti capo all'escursionismo, ma specializzate in determinati settori: il cicloescursionismo (disciplina recentissima [2009] nata all'interno del CAI) e l'escursionismo seniores. L'ordinamento del CAI prevede:ì
Attualmente nell'ordinamento del CAI a livello nazionale sono contemplate tre figure titolate che si occupano di escursionismo:
- Accompagnatore Sezionale di Escursionismo (ASE - figura qualificata);
- Accompagnatore di Escursionismo (AE - titolato di 1° livello);
- Accompagnatore Nazionale di Escursionismo (ANE - titolato di 2° livello).
Per ottenere tali titoli è necessario intraprendere un percorso di formazione che inizia sempre e continuerà con lo svolgimento di attività nella propria Sezione di appartenenza. Infatti l'elemento cardine per chi si vuole occupare di accompagnamento in montagna è sempre l'attività da svolgere all'interno della propria Sezione nonché della SAT e del CAI in generale.
L'Accompagnatore è un volontario, quindi viene escluso qualsiasi utilizzo del titolo in attività professionale nonché qualsiasi retribuzione per l'attività svolta.
A fianco di questi titolati che operano nell'ambito escursionistico troviamo anche altri due titolati, sempre facenti capo all'escursionismo, ma specializzate in determinati settori: il cicloescursionismo (disciplina recentissima [2009] nata all'interno del CAI) e l'escursionismo seniores. L'ordinamento del CAI prevede:ì
- Accompagnatore Sezionale di Cicloescursionismo (ASC - figura qualificata) e Accompagnatore Sezionale Seniores (ASS - figura qualificata);ì
- Accompagnatore di Cicloescursionismo (AC - titolato di 1° livello).
Da quando vado in montagna (e si parla della bellezza di oltre 30 anni fa) ho sempre apprezzato le sensazioni che mi venivano (e mi vengono) regalate dall'andare in solitaria, basta affrontare questa esperienza con tutte le dovute cautele.
L'andare da soli prevede l'aver sviluppato un po' di esperienze, o averle imparate tramite corsi. Ecco alcune domande che ci si dovrebbe porre prima di partire da soli lungo un sentiero:
1. ho conoscenza dei miei limiti fisici (ad esempio quanto dislivello sono in grado di fare, a quale velocità media) e tecnici (ho problemi di vertigini, ho paura nelle discese ripide)?
2. so leggere una relazione tecnica di un'escursione (le trovi in libreria, su Internet o su alcune delle locandine che distribuiscono le sezioni)?
3. mi trovo a mio agio con una cartina (non di sigaretta) tra le mani e magari so utilizzare la bussola?
4. ne capisco qualcosa di previsioni meteo (e non sto parlando di quelle del TG regionale!!!)?
5. ho l'abbigliamento e l'attrezzatura indispensabile per fare l'escursione che ho in mente nella stagione stabilita (andare in piena estate è cosa ben diversa che in tardo autunno)?
Se hai risposto di SI a tutte queste domande, sei a buon punto e puoi iniziare il gioco, che prevede questi passaggi:
Ultimo consiglio, a gratis...... la prudenza non è mai troppa.
L'andare da soli prevede l'aver sviluppato un po' di esperienze, o averle imparate tramite corsi. Ecco alcune domande che ci si dovrebbe porre prima di partire da soli lungo un sentiero:
1. ho conoscenza dei miei limiti fisici (ad esempio quanto dislivello sono in grado di fare, a quale velocità media) e tecnici (ho problemi di vertigini, ho paura nelle discese ripide)?
2. so leggere una relazione tecnica di un'escursione (le trovi in libreria, su Internet o su alcune delle locandine che distribuiscono le sezioni)?
3. mi trovo a mio agio con una cartina (non di sigaretta) tra le mani e magari so utilizzare la bussola?
4. ne capisco qualcosa di previsioni meteo (e non sto parlando di quelle del TG regionale!!!)?
5. ho l'abbigliamento e l'attrezzatura indispensabile per fare l'escursione che ho in mente nella stagione stabilita (andare in piena estate è cosa ben diversa che in tardo autunno)?
Se hai risposto di SI a tutte queste domande, sei a buon punto e puoi iniziare il gioco, che prevede questi passaggi:
- innanzitutto c'è da scegliere la meta e il sentiero per raggiungerla;
- verifica dislivello, tempi di percorrenza ed eventuali difficoltà tecniche presenti lungo il percorso e per farlo hai le relazioni tecniche a cui fare riferimento;
- controlla il percorso sulla cartina, cercando di farti un'idea del territorio che andrai a visitare. Già che ci sei guarda come arrivare al punto di partenza (auto, mezzi pubblici);
- prepara lo zaino come al punto 5;
- controlla il meteo ed eventualmente chiama qualche persona della zona (ad esempio un rifugio) per avere informazioni fresche sulla percorribilità del o dei sentieri;
- lascia detto ad una persona fidata dove andrai e quale percorso hai intenzione di fare
Ultimo consiglio, a gratis...... la prudenza non è mai troppa.