12 AGOSTO: LA STRADA DELLE 52 GALLERIE
Lo so. Non avrei certo dovuto percorrere la “Strada della Prima Armata o delle 52 gallerie” quasi a Ferragosto, in una giornata tersa (anche se poi si è rannuvolato e due gocce due le ha fatte) dopo battaglie di tuoni, fulmini e torrenti d’acqua cadenti dal cielo nei giorni precedenti. Non avrei dovuto farlo soprattutto se, ogni volta che percorro i cammini che furono armati, sento dentro di me la voglia e la necessità di soffermarmi per una riflessione, per la lettura, in rigoroso e pensieroso silenzio, delle tabelle ormai logore (alcune) che narrano la Storia, non come vincitori o vinti ma come cronisti a testimonianza di fatti. Ed è un fatto che il Genio Italiano, inteso come Corpo militare, non era secondo a nessuno nella costruzione di strade ed opere a fini bellici. Questa strada fu costruita, con pochi caduti (solo 4) in pochi mesi, vincendo un inverno, quello del ‘17, che sembrava dovesse far bastare la neve per tutto il secolo a venire. Questi e molti altri pensieri mi hanno riempito la testa nella salita. Le orecchie, purtroppo, erano piene del fracasso del mondo, presente in gran numero di rappresentanza, sulla stretta ed antica strada che neanche in centro all’ora di punta. Ma come dicevo prima, il meteo era speranzoso di una giornata soleggiata e la gente, dopo giornate d’acqua, ha colto la palla al balzo. Speriamo almeno che questo sia di buon auspicio per dimostrare la maturità delle persone nel controllare il meteo prima di partire per un’escursione.
Mmhh, a dire il vero nei discorsi e negli occhi di chi è salito durante la mia salita ho scorto poca maturità, anche se è vero che ormai sono passati 100 anni dalla costruzione della strada e la memoria della Grande Guerra credo non sia mai stata viva come adesso, almeno in chi vede la montagna non solo come una sfida perenne al proprio coraggio o ostinazione, ma anche una fonte di conoscenza e di memoria.
Mmhh, a dire il vero nei discorsi e negli occhi di chi è salito durante la mia salita ho scorto poca maturità, anche se è vero che ormai sono passati 100 anni dalla costruzione della strada e la memoria della Grande Guerra credo non sia mai stata viva come adesso, almeno in chi vede la montagna non solo come una sfida perenne al proprio coraggio o ostinazione, ma anche una fonte di conoscenza e di memoria.
Prima parte |
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Opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle 'Porte del Pasubio' (m.1935)(rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l'approvvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.
E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.
Lungo il percorso numerosi cartelli didattici interessanti illustrano la storia e i dettagli costruttivi della strada. (Magico Veneto)
E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.
Lungo il percorso numerosi cartelli didattici interessanti illustrano la storia e i dettagli costruttivi della strada. (Magico Veneto)
Si tratta, probabilmente, della più bella ed entusiasmante tra le escursioni nelle Prealpi Venete. Sempre affollatissima di escursionisti, come sempre affollatissimo di camminatori e ciclisti è il rifugio Papa del Cai di Schio, specie nei fine settimana estivi.
La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 3:00/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia.
Il dislivello è di circa 800 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica.
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli.
Come al solito va usata l'intelligenza e la prudenza, nel rispetto delle caratteristiche della montagna. In particolare prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose.
Il sentiero è sempre ampio e ben tenuto, il fondo quasi sempre buono a ghiaione grossolano, non vi sono parapetti verso i precipizi, tuttavia non si presentano mai problemi di vertigini, o pericoli di cadute, restando rigorosamente nella traccia praticata.
Specie nelle gallerie, alcuni tratti a volte sono scivolosi causa lo stillicidio d'acqua. Il soffitto, in alcuni casi, è abbastanza basso, quindi le persone molto alte prendano in considerazione l'uso del caschetto.
L'escursione può essere affrontata anche con ragazzini (non troppo piccoli), purché adeguatamente allenati e abituati alla fatica e non troppo esuberanti. Vanno tenuti comunque sotto strettissimo controllo. Da escludere comitive di bambini e, soprattutto, è fortemente sconsigliato portare bambini nello zaino portabimbi a spalla.
Si vedono transitare anche cani (non sembra vi siano particolari divieti), come al solito è bene siano sempre al guinzaglio e possibilmente con museruola. Tra i molti escursionisti, le gallerie buie, le luci delle torce, potrebbero spaventarsi ed avere reazioni pericolose. Anche i numerosi tratti esposti potrebbero portare a problemi. E' importante ricordare, ancora, che la "strada" in realtà è una mulattiera molto ardita, che corre sopra profondi dirupi e aeree cenge molto esposte, ed è assolutamente vietato percorrerla in mountain bike (anche portandola a mano). Al di là di divieti e tornelli è importante non esibirsi in simili idiozie che mettono a repentaglio la propria vita e creano pericolo agli altri. (Magico Veneto)
La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 3:00/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia.
Il dislivello è di circa 800 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica.
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli.
Come al solito va usata l'intelligenza e la prudenza, nel rispetto delle caratteristiche della montagna. In particolare prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose.
Il sentiero è sempre ampio e ben tenuto, il fondo quasi sempre buono a ghiaione grossolano, non vi sono parapetti verso i precipizi, tuttavia non si presentano mai problemi di vertigini, o pericoli di cadute, restando rigorosamente nella traccia praticata.
Specie nelle gallerie, alcuni tratti a volte sono scivolosi causa lo stillicidio d'acqua. Il soffitto, in alcuni casi, è abbastanza basso, quindi le persone molto alte prendano in considerazione l'uso del caschetto.
L'escursione può essere affrontata anche con ragazzini (non troppo piccoli), purché adeguatamente allenati e abituati alla fatica e non troppo esuberanti. Vanno tenuti comunque sotto strettissimo controllo. Da escludere comitive di bambini e, soprattutto, è fortemente sconsigliato portare bambini nello zaino portabimbi a spalla.
Si vedono transitare anche cani (non sembra vi siano particolari divieti), come al solito è bene siano sempre al guinzaglio e possibilmente con museruola. Tra i molti escursionisti, le gallerie buie, le luci delle torce, potrebbero spaventarsi ed avere reazioni pericolose. Anche i numerosi tratti esposti potrebbero portare a problemi. E' importante ricordare, ancora, che la "strada" in realtà è una mulattiera molto ardita, che corre sopra profondi dirupi e aeree cenge molto esposte, ed è assolutamente vietato percorrerla in mountain bike (anche portandola a mano). Al di là di divieti e tornelli è importante non esibirsi in simili idiozie che mettono a repentaglio la propria vita e creano pericolo agli altri. (Magico Veneto)