30 agosto: Monte Roen
Arrivo a Passo Mendola (1363 m.) in una domenica mattina di fine agosto, fa fresco ma promette una giornata assolata. Dopo un caffè ed una "visita" al bagno mi fermo a vedere le proposte della locale Proloco. Subito mi colpisce la cartolina del rif. Oltradige dove fa bella mostra di sè il delicato e sorridente faccione di Riccardo, figlio nemmeno unenne di Bruno Nardelli che andrò a trovare poi. (vedi sotto )
Due parole sul passo. Posto al confine fra le province di Trento e Bolzano, mette in comunicazione l'alta val di Non, ed in particolare il centro di Cles, con Bolzano. Si trova pochi chilometri a sud del passo Palade, che collega Cles a Merano. Dal passo una strada di 3,9 km conduce al Penegal (1737 m) dal quale si gode di una vista a 360 gradi sulla valle dell'Adige, ed in particolare sulla città di Bolzano, e sui boschi dell'alta val di Non.
Da passo Mendola si snodano numerosi percorsi come quello per il piccolo Penegal, il Toval, la cima dell’arciduca Eugenio, il Macaion o il Roen. Sul passo si trovano vari alberghi e ville. Il passo della Mendola è sede di un centro di cultura dell'Università cattolica del Sacro Cuore.
Il passo della Mendola è raggiungibile da Caldaro tramite l'omonima funicolare, presso la cui stazione a monte si trova un belvedere sull'Oltradige e sulla Bassa Atesina. Fino agli anni trenta giungeva al passo della Mendola il treno a scartamento ridotto dalla ferrovia dell'Alta Anaunia (Ferrovia Dermulo-Fondo-Mendola).
Prendo ora, poco prima che la strada Statale 42 si inabissi verso la Bassa Atesina, la stradina a destra della statale che reca in bella mostra i cartelli del sentiero del CAI n° 2 e del Sentiero Italia 500, verso il Monte Roen, dato a 3 ore e 10. Dapprima asfaltata la strada diventa poi una striscia di ghiaia e si tuffa in mezzo al bosco, mantenendosi però tutto sommato piana. Arriviamo, dopo poco al Rifugio Genzianella dove l'ora non certo tarda mi fa trovare solo un inserviente che è impegnato a pulire i tavoli per poi prepararli per il pranzo, ancora lontano.
Da passo Mendola si snodano numerosi percorsi come quello per il piccolo Penegal, il Toval, la cima dell’arciduca Eugenio, il Macaion o il Roen. Sul passo si trovano vari alberghi e ville. Il passo della Mendola è sede di un centro di cultura dell'Università cattolica del Sacro Cuore.
Il passo della Mendola è raggiungibile da Caldaro tramite l'omonima funicolare, presso la cui stazione a monte si trova un belvedere sull'Oltradige e sulla Bassa Atesina. Fino agli anni trenta giungeva al passo della Mendola il treno a scartamento ridotto dalla ferrovia dell'Alta Anaunia (Ferrovia Dermulo-Fondo-Mendola).
Prendo ora, poco prima che la strada Statale 42 si inabissi verso la Bassa Atesina, la stradina a destra della statale che reca in bella mostra i cartelli del sentiero del CAI n° 2 e del Sentiero Italia 500, verso il Monte Roen, dato a 3 ore e 10. Dapprima asfaltata la strada diventa poi una striscia di ghiaia e si tuffa in mezzo al bosco, mantenendosi però tutto sommato piana. Arriviamo, dopo poco al Rifugio Genzianella dove l'ora non certo tarda mi fa trovare solo un inserviente che è impegnato a pulire i tavoli per poi prepararli per il pranzo, ancora lontano.
L'incedere nel bosco è spedito e, seppure avevo intenzione di risparmiare le mie stanche membra, il cammino è corroborante. Dapprima indeciso se fare o meno il percorso ferrato decido irrevocabilmente per la prima soluzione, anche per non aver dovuto scarrozzarmi kit e caschetto in gita premio. Arrivo dapprima al Rifugio Mezzavia (pardon Halbweghutte), che bypasso sulla strada sotto e poi, dopo essere salito di molto ed aver incrociato la pista da sci (spesso usata come percorso alternativo per la Ciaspolada), arrivo alla Malga di Romeno, ristrutturata di recente e, proprio perchè nuova, molto bella. Non ho modo di sapere se qui si mangia bene giacché avevo l'appuntamento inderogabile con il buon Bruno (gestore del Rifugio Roen) dove, del resto, si va sul sicuro. Caffè, visita alla chiesetta e, da qui, uno sguardo al pascolo ed oltre, dove, fra eteree foschie, si intravvedono i contrafforti dei monti aldilà della valle, nella fattispecie il Latemar ed i rilievi del Corno Nero e Corno Bianco.
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Punto di partenza: Parcheggio oppure stazione di arrivo della funicolare della Mendola
Segnavia: 500 (rosso-bianco) e poi 560
Tempo di percorrenza: ca. 7 -7,30 ore (andata e ritorno)
Dislivello: ca. 900 m
Difficoltà: EE (senza ferrata) EEA (con ferrata)
Lunghezza (in km.) : 19,800
Segnavia: 500 (rosso-bianco) e poi 560
Tempo di percorrenza: ca. 7 -7,30 ore (andata e ritorno)
Dislivello: ca. 900 m
Difficoltà: EE (senza ferrata) EEA (con ferrata)
Lunghezza (in km.) : 19,800